Se fossi potuto andare oggi a Macomer per l’evento dell’Associazione Nino Carrus avrei
detto…
A partire dal 7 luglio us., il tavolo della coalizione di CSX ha aperto la stagione dei lavori del
cosiddetto Campo Largo, ribattezzato anche come Campo Sardo.
Confronti politici collettivi intensi quanto a contenuti, non meno dei bilaterali e multilaterali
che si sono inframezzati nel mentre.
Da fine agosto, su input del tavolo politico, si è costituita la cabina di regia del programma
che, coordinata da Moriconi, Caschili e Pirina, ha visto la partecipazione di due delegati per
ciascuna delle 15 sigle aderenti al Campo Sardo ed ha prodotto gli indirizzi politici per i
contenuti programmatici, 10 assi programmatici, 50 pilastri (5 per ogni asse) e 150 azioni
progettuali (3 per ogni pilastro), in 7 incontri da 3 ore circa ciascuno.
Le riunioni si sono svolte fisicamente a Cagliari ma era sempre possibile connettersi via
web.
Forte di questo prodotto, il coordinamento della cabina di regia ha costituito e convocato
(online) i 10 tavoli tecnici, uno per ciascuno dei 10 assi, tavoli composti da un coordinatore
superpartes e da un esponente tecnico per ciascuna sigla.
Si è conclusa questa fase il 9 novembre.
Hanno lavorato circa 150 tecnici provenienti da tutta l’isola, hanno svolto una 50 riunioni,
hanno prodotto 300 pagine di bozza programmatica condivisa.
Mai accaduto prima nella storia di questa autonomia mai adeguatamente agita ed
interpretata.
Questa bozza sarà presentata dalla cabina di regia al tavolo di coalizione e, insieme alla
candidata alla presidenza, Alessandra Todde, sarà affinata grazie ad un’aperta fase
territoriale di ascolto sia della popolazione che delle rappresentanze degli organi intermedi.
I contenuti, forti e di visione, spaziano nei campi di intervento urgente sia nelle precondizioni
di sviluppo, che nelle azioni di sviluppo.
Le zone interne ed il problema dello spopolamento sono debitamente affrontati in ciascuno
dei 10 assi.
La struttura che verrà presentata porta la visione politica e le traiettorie che il Campo Sardo
vuole proporre all’elettorato del campo largo del centro sinistra:
– una Sardegna, terra di pace, che, nel corso di più lustri, diventi una Regione sana,
libera, solidale, aperta, inclusiva, europeista, sostenibile, accogliente, etica, istruita e
colta;
– una Sardegna in cui la qualità della vita offra un nuovo diritto di cittadinanza in
ciascuno dei territori, parimenti valorizzati e curati, possano godere di una buona
amministrazione, snella, prossima e dotata dei poteri e del personale per far fronte
alle necessità di oggi e domani;
– che la tutela dei beni comuni ci consenta anche di apprezzare al meglio i vantaggi di
un’economia generativa, civile e circolare;
– una Sardegna mobile, connessa, tecnologica, servita, contemporanea e orientata al
futuro, un insieme armonico di territori in cui poter vivere e praticare ogni parità di
genere;
– una Sardegna al lavoro, giusto, equo, debitamente retribuito, sicuro, flessibile e
coerente con gli stili di vita che abbiamo e che avremo;
– un sistema imprenditoriale e libero professionale Sardo che restituisca, innovando,
competitività e spinta allo sviluppo al sistema produttivo Sardo;
– una Sardegna in cui il governo del territorio, ridefinendo i rapporti con lo Stato,
assicuri ambiente, paesaggio ed i diritti abitativi.
Volendo con forza agire l’autonomia, si è ragionato anche di:
– un ordinamento sanitario Sardo, calibrato sulle esigenze reali dei territori e delle
persone che decidono di viverli;
– un modello dell’istruzione, della ricerca e della formazione Sardo, calibrato sulle
esigenze reali dei territori e delle imprese;
– un meccanismo di trasporti Sardo ed un’infrastruttura tecnologica e di rete che ci
connettano che interconnettano l’interno della Sardegna e ci connettano col mondo;
– uno schema ecologico ed energetico Sardo che tuteli l’ambiente e conferisca
autonomia e sicurezza energetica;
– un’azione decisa e decisiva a tutela della lingua e cultura Sarda e del mondo della
cultura e delle arti quale industria produttiva da valorizzare;
– una Sardegna in cui prevenzione, prossimità, intergenerazionalità, giustizia e
coesione sociale siano alla base di ogni aspetto programmatico.
Partendo dalla corretta programmazione delle risorse, rimanendo nel giuridicamente
percorribile, avendo presente che cardine è la ridefinizione dei poteri e della rappresentanza,
l’indirizzo che si consegna è quello di progettare un piano strategico 2024 – 2050 che porti al
suo interno i piani di sviluppo indispensabili per trasformare il destino della Sardegna.
Per una Sardegna fondata sul dovere dei Sardi a costruire un futuro sostenibile.
Serve una grande partecipazione popolare anche e soprattutto per avere informazioni
corrette ed oggettive non filtrate dai media tradizionali o da blog personali.
A disposizione per ogni informazione
Un sorriso Nicola