È possibile che altri tempi bui arrivino, anche e soprattutto per come sono state affrontate le crisi. Potrebbero però essere tempi di sobrietà e morigeratezza, questo dovrebbe costringere a fare poche cose, forse condivise, magari finalmente utili.
Le proprie peculiarità, in un globo mondializzato, sono il momento qualificante per eccellenza. La messa a sistema dei valori intrinseci esprimibili e la loro proiezione nei mercati possono rappresentare il filo conduttore per poter creare sviluppo dove il resto del mondo fino ad ora ha visto solo fallimenti di mercato.
La velocità del mondo cannibalizza le vecchie e stanche logiche dirigenziali.
Oggi, multidisciplinarietà, multifunzionalità, interdisciplinarità, adattabilità e leggerezza aprono scenari possibili di mercato.
I luoghi sono finestre sul mondo e la rete rimane sempre più biosfera di persone.
Serve un fattore fondamentale perché la ricetta funzioni: la fiducia.
Non semplicemente nel futuro o di potercela fare, quanto soprattutto nella condivisione delle idee, nel lavorare insieme, nel costruire progetti di senso mettendo a fattor comune competenza, provenienza ed esperienze.
Il domani continua a presentare le stesse sfide di prima perché non ci abbiamo lavorato: cibo, acqua, anziani, ambiente, energia e migranti. Per citare le prime.
E rimangono i territori a porter dare una risposta, perché è nelle zone interne che permangono fermi i valori chiave per una società civile che può funzionare: fede, speranza e carità.
Si possono spingere i territori ad avere nuove e forti visioni di futuro senza che arrivi il santone di turno a provare a calarla dall’alto?
I consumatori possono essere sempre di più anche produttori?
L’ambizione deve essere quella di motivare le persone.
Una liturgia che si autoalimenta ci ripete sempre che nulla cambia.
Ma la storia dell’industria dell’innovazione ci insegna che sono sempre e solo le persone e il loro talento a cambiare in meglio la vita di miliardi di persone.
I veri giovani di oggi sono quelli che possono fare un positivo civic hacking in ottica di cooperazione tra generazioni.
La vera rivoluzione, oggi, sta nella conoscenza, nelle classi creative e nella capacità di apprendimento delle comunità.
In fondo, Storia universale del caro Rodari rimane attualissima.
Buon futuro a Tutt*
Un sorriso, Nicola