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MINORI POVERTA’ E DISUGUAGLIANZE

MINORI POVERTA’ E DISUGUAGLIANZE

“Quanto pesa una lacrima? Dipende: la lacrima di un bambino capriccioso pesa meno del
vento, quella di un bambino affamato pesa più di tutta la terra”. Gianni Rodari

Porre fine ad ogni forma di povertà nel mondo è il primo obiettivo dell’Agenda 2030 dell’ONU;
ridurre la povertà vuol dire eliminare le disuguaglianze, l’ingiustizia sociale e promuovere la
crescita economica sostenibile. Questa dovrebbe essere la principale azione politica da
raggiungere soprattutto in Sardegna dove le lacrime di un minore pesano molto: da ultimi dati
ISTAT, riferiti all’ agosto 2023, il 30,8% di cittadini sardi sono a rischio di povertà e ciò si traduce in
povertà educativa per i giovani minori. A questi ragazzi mancano una pluralità di opportunità:
culturali, scolastiche, relazioni sociali, attività formative.

La povertà educativa non riguarda quindi solamente il sistema di istruzione, formale e informale,

ma anche il
diritto alla crescita ed allo sviluppo relazionale, affettivo, emozionale, culturale,
sociale.
La povertà è anche povertà affettiva e di relazioni, che crea esclusione. I bambini
poveri sono spesso
bambini più soli perché costretti a rinunciare a importanti occasioni di
socializzazione. Non a caso i minori che si trovano n
elle comunità o case famiglia spesso non
hanno grandi relazioni con i loro pari.

La dispersione scolastica è il dato più significativo che evidenzia un trend negativo in atto riferito
alla povertà educativa; da fonte invalsi 2022, in Sardegna si ha una dispersione del 18,7% contro il
9,7% nazionale. La dispersione scolastica è definita esplicita, registrando le percentuali sopra
scritte, o implicita quando si individuano risultati particolarmente bassi in ogni grado d’istruzione.
Uno studente sardo su tre dell’età di 18 anni è a rischio di dispersione scolastica implicita e
arriva al diploma con un livello di competenze così basso che è come se fosse rimasto alle scuole
medie o ai primi anni delle scuole superiori e non avrebbe le competenze basiche per entrare nel
mondo del lavoro.

C’è poi il fenomeno dei NEET (Not in Employement or in Education or Training), un acronimo
ormai noto che indica i giovani tra i 15 e 29 anni che non studiano, non lavorano né sono
impegnati in alcun tipo di formazione. Da ultime fonti EUROSTAT, in Italia i NEET sono il 10,5%
dei giovani nella fascia di età sopra riportata ed in Sardegna del 18,9%. Le cause del fenomeno
sono riconducibili alla debolezza dell’offerta formativa professionalizzante, alla carenza di
efficaci politiche attive sul lavoro, a una scarsa dinamicità del mercato, mancanza di
collegamento con il mondo delle imprese e della pubblica amministrazione che avrebbe
bisogno di rinnovamento.

La povertà spesso si associa al disagio familiare. I procuratori delle principali corti di appello
italiane, in apertura dell’anno giudiziario 2021, hanno evidenziato che in Sardegna vi è un allarme
che riguarda soprattutto l’aumento dei casi di violenza sessuale passati da 168 nel 2019 a 207,
con un parallelo aumento dei reati di pedopornografia. Nel mondo 10 milioni di bambini sono
costretti in stato di schiavitù o sfruttamento per fini lavorativi o sessuali.

Per i minori stranieri non accompagnati il rischio di povertà educativa è più alto. Non solo per i
limiti linguistici, ma anche perché spesso sono inseriti in ritardo nel sistema scolastico. Un minore
che parte, ad esempio, da un paese dell’Africa Subsahariana intraprende un viaggio che può
durare anni. La partenza avviene di norma tra i 12-13 anni, sono ragazzini poveri alcuni, ma non
tutti, hanno frequentato solo la scuola primaria. Il viaggio contempla un blocco di uno o due anni
che i minori devono fare per lavorare e guadagnare dei soldi per poter arrivare in Italia. In
Sardegna i Minori Stranieri non accompagnati, da estrapolazione dal sito del Ministero Lavoro
giugno 2023, sono lo 0,89% di quelli inseriti nel territorio nazionale e sono in aumento. Arrivano
principalmente da Guinea, Costa d’Avorio, Tunisia, Egitto, Bangladesh.

Garantire la riuscita scolastica per tutti si configura così come un’azione di giustizia sociale
oltre che una necessaria strategia di occupazione e crescita. Per questo nel 2017 con la legge n.
47 del 2017 (nota come “Legge Zampa”), su spinta della comunicazione della Commissione al
Parlamento Europeo e al Consiglio, relativa alla protezione dei migranti, sono state dettate
“Disposizioni in materia di misure di protezione dei minori stranieri non accompagnati”,
prevedendo, all’art. 14, comma III, che le istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado e le
istituzioni formative accreditate dalle regioni, devono attivare le misure per favorire
l’assolvimento dell’obbligo scolastico e formativo da parte dei minori stranieri non
accompagnati, anche mediante la predisposizione di specifici progetti.


La mancanza di opportunità educative riduce la probabilità che un soggetto, da adulto, possa
riuscire a sottrarsi a una condizione di disagio economico, poiché una bassa istruzione implica
una maggiore difficoltà di inserimento nel mercato del lavoro ed è legata ad impieghi in
lavori scarsamente qualificati e poco retribuiti.


Gli strumenti di tutela dei minori esistenti sono molti, ne ricordiamo alcuni:


la Dichiarazione universale dei diritti del fanciullo (Dichiarazione di New York 1959)
ONU, New York – Novembre 1959 in cui si scrive che tutti i fanciulli senza eccezione
alcuna, e senza distinzione e discriminazione fondata sulla razza, il colore, il sesso, la
lingua, la religione o opinioni politiche o di altro genere, l’origine nazionale o sociale, le
condizioni economiche, la nascita, o ogni altra condizione, sia che si riferisca al fanciullo
stesso o alla sua famiglia devono godere di stessi diritti. Ed ancora che il fanciullo deve
beneficiare di una speciale protezione e godere di possibilità e facilitazioni, in base alla
legge e ad altri provvedimenti, in modo da essere in grado di crescere in modo sano e
normale sul piano fisico intellettuale morale spirituale e sociale in condizioni di libertà e di
dignità.


Sardegna 2030 – Strategia Regionale di Sviluppo Sostenibile Tema – Sardegna più
Sociale – ridurre la dispersione e l’abbandono scolastico e promuovere l’innalzamento delle
competenze dei giovani, dove sono previsti: 1) intervento di raccordo tra sistemi di
istruzione, formazione e politiche sociali per prevenire e ridurre la dispersione quali:
Rafforzamento dell’operatività dell’osservatorio sulla dispersione scolastica per il
monitoraggio del fenomeno e l’individuazione di politiche mirate che integrino gli aspetti
scolastici con quelli sociali e di occupabilità Formazione di docenti, educatori, psicologi,
mentori per il riconoscimento del disagio e l’intervento precoce e rafforzamento del
coinvolgimento e sostegno alle famiglie Creazione di campus per giovani dai 16 ai 26 anni
con servizi quali mentoring, tutoraggio e alloggi Azioni territoriali che integrino interventi
infrastrutturali e immateriali/sociali, portate avanti dalla scuola e dalla comunità locale, con
il coinvolgimento delle famiglie Elaborazione di un Piano d’azione concentrando le risorse
nelle situazioni più critiche Fascicolo elettronico delle competenze (formali, informali e non
formali ma certificate) acquisite dal singolo dalla prima infanzia in poi Interventi contro la
povertá educativa realizzati con attività non convenzionali, (es. educazione sulla cultura
locale, sul patrimonio naturale, teatro, sport, outdoor, educational o simili); 2) interventi per
la didattica innovativa mirati a innalzare le competenze chiave per le diverse fasce di età
della popolazione quali: Formazione di docenti per didattica innovativa (in continuità’ e
raccordo con il progetto Tutti a iscol@) Azioni specifiche in contesti territoriali ad elevata
povertà educativa Implementazione Piani di azione con interventi personalizzati o di
gruppo, per accrescere le Competenze Chiave primarie e trasversali Sviluppo Piani di
azione per bambini, dal livello preprimario, per prevenire problemi di lettura e scrittura e
risolvere problemi linguistici Istituzione di crediti formativi per rafforzare le competenze del
sistema del volontariato Emanazione di una Legge regionale sull’istruzione Creazione di
reti territoriali per l’apprendimento permanente e istruzione degli adulti; 3) valorizzazione
del ruolo dei giovani nella società ed elaborazione di adeguate politiche giovanili quali:
elaborazione di un Piano per le politiche giovanili Interventi mirati al benessere dei giovani
e allo sviluppo delle loro potenzialità, nell’ottica dello sviluppo di ogni territorio Azioni dipromozione per la diffusione dello strumento del Servizio Civile Universale
Strumenti finanziari: PROGRAMMAZIONE UE FESR 2021-2027 (OS 4 ii- OS 5 i e ii);
PROGRAMMAZIONE UE FSE+ 2021-2027 (OS I, IV, VII);
PROGRAMMAZIONE/PIANIFICAZIONE REGIONALE (Piano straordinario di edilizia
scolastica Programma “Tutti a Iscol@” Programma di Sviluppo Rurale FEASR
Programma Garanzia Giovani Programma Master and Back Programma Talent up).


Importante è poi il discorso di Papa Francesco espresso nella Giornata internazionale dei
diritti dell’infanzia e dell’adolescenza anno 2022 nel quale il Pontefice ricorda che i «I bambini
sono il futuro della famiglia umana: a tutti noi spetta il compito di favorirne la crescita, la salute e la
serenità» «La loro fame non è un errore, come non lo è la loro povertà, la loro fragilità, il loro
abbandono tanti bambini abbandonati per le strade; e non lo è neppure la loro ignoranza o la
loro incapacità tanti bambini che non sanno cosa è una scuola. Semmai, questi sono motivi per
amarli di più, con maggiore generosità. Che ne facciamo delle solenni dichiarazioni dei diritti
dell’uomo e dei diritti del bambino, se poi puniamo i bambini per gli errori degli adulti?»


Lottare per eliminare la povertà e allontanare i minori da questo stato è nostro dovere etico
e civile, gli strumenti, come sopra scritto, ci sono: usiamoli, a questo serve la Politica ed
iniziamo dalla scuola, dall’etica, dall’educazione, dalla valorizzazione delle comunità.


Laugurio è che nel prossimo futuro la Regione si faccia carico di politiche in grado di
alleviare le tematiche in oggetto che se affrontate con decisione ed in maniera innovativa,
potranno essere di esempio per altri.

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