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Perché iniziare un percorso per una Sardegna diversa?

Milis, 13 Maggio – Primo evento pubblico di avvio del percorso di incontri itineranti 2023

Inauguriamo un ciclo di eventi territoriali, tematici. Iniziando a maggio, nella settimana della Giornata dell’Europa che era il 9 Maggio. Ringraziamo il Comune di Milis, in particolare il Commissario, il Segretario e certamente Monica Ortu, indispensabile genius loci. E’ iniziativa che vuole di gettare le basi per la riattivazione e il rafforzamento della rete di relazioni capace di porre in attività costante il dialogo tra tutti i territori dell’isola, intercettandone i bisogni e proponendo subito dopo proposte politiche calibrate, a misura di necessità di ciascuna area ma all’interno comunque di un quadro strategico coerente.

Così il Presidente dell’Associazione, Nicola Pirina, ha aperto l’incontro, motivandolo e giustapponendolo rispetto alla storia decennale di Sardegna 2050.

“Perchè fare eventi territoriali? Perché animare il dibattito politico?

Perché è la cosa più importante che si possa fare quando la società civile ha bisogno. Normalmente, proprio quando ci sono grandi problemi, le persone si mettono insieme e riescono a produrre più di quanto serva al singolo o a gruppi ristretti. Ed è quello che bisognerebbe fare costantemente. Diventa tanto più urgente fare questo tipo di incontri nel 2023, considerando che nel 2022 circa il 60% delle persone non ha votato. Oggi come non mai, a prescindere dalle prossime tornate elettorali di breve o medio termine, è quello che serve, perché è indispensabile e non se ne può fare a meno, dal nostro punto di vista bisogna riaccendere la passione nelle persone. La politica non è una cosa brutta, se non la facciamo la subiamo.” 

Così Pirina chiude l’apertura dei lavori.

Successivamente ha preso parola uno dei Fondatori dell’Associazione, Gianfranco Fancello.

“Il nostro obiettivo oggi è esattamente quello di iniziare a ragionare insieme con gruppi, associazioni, reti, contesti, che a livello tematico e territoriale sono portatori di idee e contenuti, una Sardegna accogliente, progressista, inclusiva, che guardi al futuro, attenta alle nuove tendenze, mantenendo saldo un piede col passato. Cerchiamo di indicare insieme a voi una direzione di senso.  Oggi, nello scenario politico, c’è un’assenza di competenza, di strategia e di visione che schiaccia il futuro di quest’isola.  Ci sono una serie di questioni irrisolte: sanità, trasporti, urbanistica, territorio, industria, istruzione, zone interne: negli anni abbiamo assistito a progetti altalenanti casuali senza un filologico o peggio un obiettivo strategico. Vogliamo ripartire dai nostri elementi di forza, la posizione centrale del Mediterraneo, un ambiente di valore,  una presenza diffusa della microindustria, dell’artigianato di qualità. Vogliamo riprendere a parlare e costruire un progetto dal basso che affronti finalmente in modo sistemico ed integrato le grandi questioni, come solo nella grande stagione del piano di rinascita sessant’anni fa fu fatto”

Emanuele Cabras, il Tesoriere di Sardegna 2050, anche lui tra i Fondatori, ha presentato la proposta del piano eventi 2023 e della costituzione di un coordinamento tra le associazioni e le reti interessate a questo percorso, con la richiesta a chi era presente a Milis di pronunciarsi sulla proposta stessa, sia in termini di contenuti che di localizzazione per celebrarli.

“Servirà – sottolinea Cabras – il coinvolgimento della maggior platea possibile delle persone che hanno a cuore il destino dell’isola, persone, associazioni, reti di persone e di associazioni che hanno voglia di contribuire sulle tematiche urgenti per l’isola, con l’obiettivo di uscire da ciascun evento con delle linee di sviluppo per la nostra Sardegna. Gli eventi avranno una duplice finalità: favorire la partecipazione delle persone e dei territori al dibattito culturale e politico; consolidare la rete delle associazioni interessate a sostenere idee, contenuti e persone per una Sardegna veramente diversa. Nei vostri interventi vi chiediamo, perciò, di pronunciarvi sull’adesione a questo percorso.”

Di seguito una sintesi delle parole chiave delle persone intervenute a Milis che hanno preso parola sotto la moderazione del Presidente Pirina:

Pietro Pani – Presidente Orizzonte Sinistra

“Incontro molto interessante e positivo. Molto d’accordo su quello che è stato detto prima. Ci ritroviamo nel progetto e vorremmo dare un contributo” .

Fausto Mura – Rete delle Associazioni a difesa delle Zone Interne

“Bisogna parlare delle zone interne, lo spopolamento continuerà a toccare le zone interne mentre le grandi città come Cagliari e Sassari continueranno ad andare avanti. A Cagliari non si parla di spopolamento ma di denatalità. Ecco la differenza tra le zone interne e le grandi città. Facciamo queste riunioni territoriali, ma parliamo di questi temi anche nelle grandi città. Fatta questa premessa ci siamo, costruiamo insieme un percorso, facciamo una rivoluzione gentile”. 

Salvatore Corveddu – Associazione Iolaos

“Questa politica non ha le capacità, non vuole avere capacità perché si è consegnata nelle mani dei decisori. Serve un’impronta rigorosa, riformista, soprattutto per ridare luogo alla rappresentanza dal basso, per costruire una prospettiva politica”. 

Cristiano Erriu – Centro Studi Aldo Moro

“Bisogna crederci. “Bisogna fare in modo che questa iniziativa generi fermento, vivacità, dibattito anche con un minimo di protagonismo. I partiti politici sono in enorme difficoltà. Ricostruire sulla base di un elemento fondato sui valori di base come si faceva un tempo. Si diceva che lo scopo della politica era soddisfare i bisogni, garantire i diritti, bilanciare gli interessi nel rispetto dei valori di verità e libertà. Questo i partiti politici non sono più in grado di farlo per le ragioni che sono state dette. Credo che sia utile e importantissimo rilanciare questa militanza di base, fondata sull’interesse delle persone, sui diritti delle persone, sui bisogni delle persone”.  

Filippo Spanu – Arcipelago Sardegna

“Bisogna cercare di dare assistenza alle reti, all’associazionismo. L’associazionismo è molto diffuso ma si è indebolito. C’è una separazione di generazioni e dobbiamo porci il problema. Siamo d’accordo con questo processo, procediamo. Ogni qualvolta il centro sinistra è andato al governo ha lasciato delle tracce di visione. L’organizzazione istituzionale è fondamentale per garantire i servizi nelle zone interne. Ricordiamoci che la possibilità di trovare soluzioni con una politica forte, una politica dal basso c’è. Dobbiamo essere convinti che bisogna riprendere il filo delle cose modificando gli errori che si sono fatti. Laddove c’erano idee forti, su queste si può ricostruire”.  

Franco Frongia – Dirigente Scolastico Istituto Othoca

“A Dicembre il Governo Nazionale rilascia la finanziaria pubblicata nella Gazzetta Ufficiale. In Sardegna siamo 273 scuole. Mi aspettavo che in Sardegna, e non solo, ci fosse una protesta perché non bisogna essere matematici per fare una divisione e in Sardegna si capiva bene che andavamo oltre 50 autonomie scolastiche che venivano tagliate. Mi aspettavo titoli sul giornale mentre invece in Regione solo pochi giorni fa si sono accorti che la legge finanziaria diceva queste cose”. 

Andrea Dettori –  Associazione Sinistra Futura

“Di fatto, la politica è la passione di tutti noi è finalizzata alle nuove generazioni. Gli interventi scolastici, a livello nazionale e regionale,  non portano dove noi speriamo. Fra l’intervento della finanziaria, l’autonomia differenziata e una mancanza di interesse a livello Regionale noi sulla scuola avremmo grossissimi problemi. Presidi che avranno a che fare con una ventina di plessi del territorio. Provate ad immaginare cosa sarà una scuola che avrà plessi sparsi. Questo avrà una ricaduta anche su Cagliari, infatti un liceo classico sparirà. Ma tutto questo andrà in secondo piano. Solo il 17% degli iscritti all’università riesce a laurearsi (2017). Così non si riesce a creare sviluppo. Questa è una ricaduta su tutti i settori della società sarda che vanno dall’agricoltura all’imprenditoria. I pochi che si laureano poi vanno via. Come dargli torto? E mi raccomando: sa limba nostra, è un patrimonio da non perdere per non perdere la nostra identità”.

Dimitri Pibiri – Imprenditore sociale

“Sono stati fatti tanti progetti per contrastare la dispersione scolastica mentre i dati dei risultati sono in peggioramento. Questo deve far riflettere tutti noi. Gli investimenti vanno fatti sui cambiamenti scolastici. Serve una mobilitazione popolare per un nuovo progetto di scenario”. 

Gianni Massa – Circolo Rosselli

“Condivido il percorso proposto e l’impegno che è necessario mettere in campo sul costruire connessioni tra associazioni per costruire idee. Si è parlato tanto di politica e di potere. Potere significa possibilità e quindi questo percorso che è stato proposto oggi deve lavorare sul confine tra possibilità e realtà per costruire pezzi possibili. Costruire comunità significa costruire idee condivise. Se la politica riuscisse a creare comunità che crea visioni e sogni con l’insieme allora si può fare un percorso. La rete di associazioni può lavorare sulle relazioni tra le idee, tra le associazioni, tra le persone per creare comunità”. 

Rosanna Carboni – Associazione Nino Carrus

D’accordo con il resto degli interventi, sottolinea la poca presenza femminile. Bisogna partire dalle zone interne, dove sono presenti più problemi rispetto alle grandi città sarde.

Claudio Solinas – Comitato Ferrovia Nuoro

Espone il problema del trasporto ferroviario nella sua zona. Specialmente il tratto Nuoro- Macomer.

Gianluca Secci – Museo S’abba Frisca Dorgali

Si affianca all’intervento di Fausto Mura sulla divisione tra spopolamento e denatalità sostenendo la stessa idea. D’accordo per il piano eventi annuale proposto dall’Associazione.

In chiusura, Gianfranco Fancello tira le fila: “Tutti hanno centrato il tema. Abbiamo parlato di mobilità, di scuola, di istruzione, di cultura, di imprenditoria, di sviluppo. E’ necessario lavorare sui contenuti per un motivo. Noi abbiamo detto in maniera chiara che vogliamo disegnare una nuova Sardegna, un nuovo disegno di Sardegna”. 

Monica Ortu (Bibliotecaria in Milis), chiamata in causa all’apertura per il grande sostegno offerto per la realizzazione dell’evento, ringrazia Associazione Sardegna 2050 per aver scelto Milis come tappa di partenza di un percorso che condivide e per cui si compiace. Porta i saluti del Commissario di Milis sperando che ci siano altre occasioni per incontrarci per  rendere pubblici questi problemi presenti in tutta la Sardegna.

Nei saluti finali, Pirina, ricorda che “Noi siamo quello che facciamo, se ci mettiamo tutti insieme sicuramente tiriamo fuori soluzioni per lo sviluppo armonico e sostenibile della Sardegna che vogliamo”.

Oltre agli intervenuti sopra citati, all’incontro hanno partecipato circa 50 persone provenienti dai vari territori dell’Isola, socie e soci di Sardegna 2050, di altre associazioni o, semplicemente, interessate al tema dell’evento.

Gli intervenuti si sono ripromessi di fare una riunione di coordinamento prima di progettare il primo incontro tematico.

State sintonizzati, magari ne vedremo delle belle!

Buon futuro a Tutt*!

Il Direttivo Sardegna 2050

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