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Tra ideali e realtà.

Cagliari, 2 novembre 2023

Tra ideali e realtà.

Rompere gli schemi attuali a favore di un nuovo paradigma politico.

Negli annali della democrazia, le primarie sono state considerate la quintessenza dell’espressione democratica all’interno di un partito o di una coalizione. Un meccanismo che, in teoria, dovrebbe garantire che la voce del popolo governi in modo inequivocabile la scelta della figura che meglio rappresenti i valori e gli ideali della base.

Tuttavia, come spesso accade, l’incantesimo teorico può essere ben diverso dalla cruda realtà della politica.

Le primarie potrebbero rappresentare un terreno neutro, dove ogni candidato gareggia con le stesse opportunità, dove le idee e la caratura prevalgono. Tuttavia, la cronica mancanza di tempistiche adeguate e risorse equivalenti tra i partecipanti spesso inclina il campo di gioco a favore di chi gode di una maggiore forza personale. Invece della genuina espressione di volontà popolare, le primarie diventano allora un’arena di potere in cui l’equità viene sacrificata sull’altare degli interessi personali e delle ambizioni politiche.

Un’altra pecca, spesso, risiede nell’incapacità delle diverse sigle all’interno delle coalizioni di trovare un accordo sulla struttura, sulla metodologia e il formato delle primarie stesse. 

Questo sfavorevole divario non solo mina la fiducia del pubblico nell’intero processo, ma spesso causa divisioni che possono persistere anche dopo la selezione della figura.

Questo atteggiamento dimostra una mancanza di rispetto per l’intelligenza e la saggezza dell’elettorato.

Per costruire una valida alternativa, è essenziale che ci si impegni a costruire un legame solido con la popolazione, ascoltando le preoccupazioni e le esigenze dei cittadini in un rapporto costante, non solo in periodo elettorale. La Politica deve concentrarsi sulla formulazione di politiche solide e sostenibili, basate su una visione a lungo termine per il benessere della società nel suo complesso. Come sta facendo adesso il Campo Largo.

È in ritardo? Certo che sì, ahinoi. Ma lo sta facendo.

È imperativo che tutte le sigle del Campo Largo, insieme, unite, siano in grado di presentare un’alternativa concreta e credibile. Il Campo Largo deve dimostrare la propria capacità di governare in modo lungimirante, responsabile e competente, dimostrando così al pubblico la propria idoneità a guidare la Regione.

È tempo che la Politica si sposti oltre l’opportunismo e la manipolazione e si concentri sulla costruzione di una società migliore per tutti. È solo con un impegno a lungo termine e una visione chiara che possiamo, come Campo Largo, realmente dimostrare di essere all’altezza della sfida di governare e rappresentare gli interessi della popolazione. L’elettorato merita un impegno autentico e un’alternativa reale, non solo promesse elettorali vuote e interessi politici personalistici a breve termine.

Permetteteci un inciso mirato che rafforza i concetti di cui sopra.

In un’epoca in cui il tessuto politico continua ad essere cucito con i fili delle solite egemonie muscolari, è fondamentale porre una lente d’ingrandimento su un’insidiosa realtà che continua a dilagare nel panorama politico sardo. Molte figure in campo, che regnano da anni sovrane e incontestate, incarnano l’ostinata persistenza di un sistema di potere che nega l’inclusione, schiacciando sotto il suo tallone i valori della democrazia e della giustizia sociale.

Sì, è innegabile che l’arena politica sia ancora il terreno di caccia prediletto di questi soggetti, animati da un desiderio insaziabile di dominio e controllo.

E la voce delle Donne? Dei Giovani? Delle grandi età?

Non possiamo più permettere che questo status quo persista.

Non possiamo rimanere indifferenti mentre le istituzioni pubbliche vengono costantemente sgretolate dall’egoismo che disonora il servizio pubblico.

La Politica, per sua stessa natura, deve essere un meccanismo di progresso sociale e di protezione dei diritti di tutti, non solo di una ristretta cerchia di privilegiati.

È arrivato il momento di porre fine a questo e la soluzione risiede in una potente alleanza generazionale e di genere. È il momento di unire le forze, di tendere le mani tra le generazioni e tra i sessi, per sradicare definitivamente l’opportunismo e l’individualismo che dilagano nelle aule del potere.

Ecco perché, oggi più che mai, chiediamo un’azione decisa e coraggiosa a tutte le sigle del Campo Largo.

Il futuro della Politica deve essere plasmato da una visione che incorpori il meglio di tutte le prospettive e di tutte le esperienze umane. Solo allora potremo finalmente dire di aver eretto le fondamenta di un mondo politico autenticamente giusto e progressista.

Un sorriso, Nicola

Presidente Sardegna 2050

PS -> Ma la Sardegna, da sempre, non è una società matriarcale?

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