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Turismi da incubo #7

Gramatica Turistica Española.

 

 

 

Come dimenticare il mitico professor Keating dell’Attimo Fuggente, quando salì in piedi sulla cattedra per ricordarci che dobbiamo provare ad osservare le cose da angolazioni diverse?
È proprio quando credete di sapere qualcosa che dovete guardarla da un’altra prospettiva” diceva.

Pillole di saggezza inascoltate, specie sul versante turismo dove, come dice il prof. Loy Puddu, sono oltre 1800 gli enti che a vario titolo se ne occupano. Quì alberga (è davvero il caso di dirlo) una sicumera da far paura. Ciascuno ha una sua verità assoluta, una sua diagnosi più o meno definitiva per la quale conosce naturalmente una cura straordinariamente salvifica. E, immancabilmente, sa anche a chi va imputata la colpa del disastro: dalla notte dei tempi ad oggi troverà sempre un qualcuno, un “altro” che pur potendo, non fa.

E se ascoltando Robin Williams salissimo finalmente con i piedi sul tavolo per osservare – e provare a capire – i “misteriosi” fenomeni del turismo?
Guardando in lontananza ad ovest, a circa 400km, troveremo 5 isolette dannatamente intraprendenti: le famigerate Baleari.
Fenomeno tanto rilevante sia dal punto economico che sociale, quanto sconosciuto ai più.
Un competitor temibile, leader assoluto di mercato nel mediterraneo, troppo spesso liquidato con la solita compiaciuta sufficienza: “quello è solo turismo di massa”, “non è quello che ci serve”, “alla larga”, “non vogliamo affatto essere come loro”.
Ne siamo proprio sicuri?

La visione che appare da sopra il tavolo, offre nuove prospettive e suggerisce che non è (solo) turismo di massa.
Molti studiosi la considerano invece forse la più completa, ben studiata e moderna declinazione della parola “turismi”. Lo confermano, sia il livello di condivisione del modello tra gli stakeholders, che la qualità della pianificazione contenuta nei Programmi di sviluppo. E soprattutto i macro-numeri :

Nel confronto con la Sardegna, quelli a nostro favore sono soprattutto gli indici territoriali:
– Estensione territorio Baleari: 4.984 km2
– Estensione territorio Sardegna: 24.090 km2
Il rapporto a nostro favore evidenzia un indice di 4,8X;

– Popolazione residente Baleari : 1,1 milioni (densità 224 ab. per km2)
– Popolazione residente Sardegna : 1,6 milioni (densità 68,7 ab. per km2)
Il rapporto a nostro favore evidenzia un indice di 1,5X;

– Km di costa: Baleari 1.700
– Km di costa: Sardegna 1.800
Il rapporto a nostro favore evidenzia un indice di 1,1X;

Ma purtroppo gli indicatori a nostro favore finiscono qui. Tutti gli altri indicatori significativi sono a favore dei nostri competitors:

Posti letto Baleari 2013:     423.000
– Posti letto Sardegna 2013 : 181.684
Il rapporto a loro favore evidenzia un indice di 2,3X;

Campi da Golf Baleari: 25
– Campi da Golf Sardegna: 4 (18 buche)
Il rapporto a loro favore evidenzia un indice di 6,3X;

Siti UNESCO Baleari: 2
– Siti UNESCO Sardegna: 1 (Barumini)
Il rapporto a loro favore evidenzia un indice di 2,0X;

Passeggeri nei 3 aeroporti delle Baleari: 32 milioni;
– Passeggeri nei 3 aeroporti sardi nel 2014: 7,5 milioni;
Il rapporto a loro favore evidenzia un indice di 4,3X;

Passeggeri sui porti delle Baleari : 5,9 mil (di cui 1,5 mil di croceristi).
– Passeggeri sui porti sardi: 3,9 milioni
Il rapporto a loro favore evidenzia un indice di 1,5X;

Numero di turisti internazionali 2014: Baleari 11,3 milioni
– Numero di turisti internazionali 2014: Sardegna 0,9 milioni
Il rapporto a loro favore evidenzia un indice di 11,3X;
Incidenza del turismo sul PIL: Baleari 80%;
– Incidenza del turismo sul PIL : Sardegna 7%;
Il rapporto a loro favore evidenzia un indice di 11,4X;

PIL pro-capite Baleari 2013: 23.625 euro
– PIL pro-capite Sardegna 2013: 18.777 euro
Il rapporto a loro favore evidenzia un indice di 1,3X;
Che dire ancora?
Le Baleari hanno dal turismo tutti gli effetti positivi sull’economia che la Sardegna vorrebbe.
Baleari è diventato anche sinonimo di sostenibilità all’interno della pianificazione turistica di lungo periodo. Qualche consulente buontempone e un po’ ruffiano azzarderebbe “un vero e proprio approccio olistico alla complessa problematica turistica, grazie alla quale il tutto si configura maggiore della somma delle singole parti di cui è composto”.
Più semplicemente si potrebbe cominciare a studiarne seriamente il modello. Per aprirci ad altri linguaggi e comprendere la Gramatica Turistica Española, utile per fare un benchmark vero con i migliori e scoprirci a desiderare una bella e salutare doccia di umiltà.,

Forse è davvero necessario salire su quel benedetto tavolo, mettersi al centro del mediterraneo per cominciare a guardarsi intorno con attenzione.
E restarci per un bel po’.

Adiosu

 

Lucio

 

link dell’estratto del

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